12 giugno 2012

The agency of the future#15 - Nicola Lampugnani (Direttore Creativo Esecutivo/TBWA Italia)


Questa ricerca, iniziata quasi per gioco, sta dando delle conferme: se volete leggere tutte le interviste, noterete un certo filo logico, una certa coerenza di visioni e questo è un regalo quasi inaspettato (per citare un lavoro a mio avviso bellissimo). Oggi è il turno di Nicola Lampugnani, Direttore Creativo Esecutivo TBWA. I lavori che ha scelto mi piacciono molto. Buona lettura.


1- Dove nasce la tua passione per l'advertising?
Nell'estate del 2000 ero in Baja California a fare surf con degli amici, stavo progettando di fermarmi a vivere a San Diego. Un giorno mio padre mi telefonò e mi chiese cosa avrei voluto fare da grande. Il suo tono non era molto amichevole. Due giorni dopo un mio amico mi disse: "potresti fare il copywriter". Un mese dopo sono entrato in Accademia di Comunicazione. Un mese e un giorno dopo ho capito che volevo fare il copywriter.


2- In che cosa consiste il tuo lavoro?
Il mio lavoro consiste nell'ascoltare: prima di tutto la società, poi le marche, poi il mio istinto.
Poi viene la parte più difficile: farsi ascoltare. Sì perchè oggi, nel nostro mercato, le agenzie stanno perdendo questa capacità, sia coi clienti, ma soprattutto con i consumatori.
Per questo ogni giorno la più grande angoscia che condivido ormai da 6 anni con il mio socio Francesco è trovare il modo di far dialogare marche e consumatori, sullo stesso piano. In tutti i modi possibili, senza avere preconcetti tra above the line, below the line, digital, eventi sul territorio e tante altre belle definizioni che pare stiano proliferando in questo periodo.


3- Qual è la tua giornata tipo?
Quando i mie due figli (3 anni e 9 mesi) dormono tutta la notte mi sveglio verso le 8 e cerco di tornare a casa verso le 8. 

4- Come pensi sarà l'agenzia del futuro? Come si dovrà organizzare rispetto al cambiamento del mercato?
L'agenzia del futuro dovrà essere in grado di raccontare storie.
Sarà piena di persone capaci di creare contenuti interessanti per i consumatori, dovrà saper dialogare. In pratica dovrà essere piena di creativi che parlano con le persone e che non parlano solo tra di loro. Oggi chiunque si colleghi a un social network può esprimere un parere che al 99,9 per cento è considerato più credibile di quello di una marca.
Se le marche inizieranno a dialogare e non a vendere ritorneranno ad essere interessanti.


5- La coppia creativa cambierà? 
Credo che il nostro settore, nonostante tanti proclami, stia facendo abbastanza fatica ad accettare il cambiamento. Siamo tutti pronti a gridare al miracolo delle nuove tecnologie e poi ci emozioniamo come bambini quando scende Inarritu e ti fa il filmone per P&G. Con questi presupposti la butto lì: secondo me la coppia creativa non morirà, cambieranno le competenze tra le due parti e a volte diventerà una famiglia allargata. Senza confronto comunque ho visto solo crescere dei mostri di ego spesso completamente staccati dalla realtà.


6- Quali sono 3 lavori che secondo te rappresentano il futuro?


Gatorade Replay.

http://www.youtube.com/watch?v=fMI3kti0nrY
Per la sua capacità di parlare il linguaggio più pop senza cadere nel populismo. Per l'ampiezza della sua prospettiva di comunicazione e dei media utilizzati.


Puma After Hours Athlete
http://www.youtube.com/watch?v=K9uwjUKkLsQ
In questo caso l'operazione non mi interessa: ogni volta che lo guardo mi emoziono e non riesco a capire perchè. Questa cosa mi affascina.


Chevrolet Rescue Drive

http://www.youtube.com/watch?v=XMdChWtqpr8
Per la semplicità.

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